Il 20 dicembre 2021 il Senato ha confermato all’unanimità quanto espresso dalla Camera dei Deputati, e ha votato la legge delega riguardante tutte le persone con disabilità. Ciò significa che il Parlamento ha delegato il Governo in materia di disabili a un “progetto di vita personalizzato e partecipato diretto a consentire alle persone con disabilità di essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società”.
“La finalità perseguita è quella di garantire alla persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione, anche mediante una valutazione della stessa congruente, trasparente ed agevole, tale da consentire il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali ivi inclusi i diritti alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l’effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione, per promuovere l’autonomia della persona con disabilità e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione”.
Si tratta di un importante cambio di paradigma che tuttavia non è esente di lacune e difetti. E’ importante evidenziare il carente dibattito professionale e pubblico sul tema.
Il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, i decreti legislativi attuativi per la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità. L’operazione di riordino prenderà in considerazione quanto prevede la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ratificata nel 2009, la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 della Commissione europea del 3 marzo 2021, e la Risoluzione sulla protezione delle persone con disabilità adottata dal Parlamento europeo il 7 ottobre 2021.
I decreti legislativi saranno emanati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o da un’Autorità politica delegata in materia di disabilità, in accordo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Ministero della salute e gli altri Ministeri eventualmente competenti nelle materie oggetto dei provvedimenti. I provvedimenti saranno progressivi e potranno essere emanati nei limiti delle risorse a disposizione.
Sette gli ambiti individuati:
• la definizione della condizione di disabilità e il riassetto e semplificazione della normativa di settore;
• l’accertamento della disabilità e la revisione dei suoi processi valutativi di base;
• la valutazione multidimensionale della disabilità, la realizzazione del progetto personalizzato e di vita indipendente;
• l’informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
• la riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
• l’istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
• il potenziamento dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.