L’Ape sociale è una forma di prepensionamento consistente in un’indennità a carico dello Stato volta a favorire l’accompagnamento di determinate persone alla pensione, per le categorie sociali più deboli, che chiedano di andare in pensione al compimento dei 63 anni.
L’indennità viene corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata, ed è:
- di importo pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione se la pensione è inferiore a 1500 euro oppure
- pari a 1500 euro se il calcolo della pensione risulta pari o superiore a 1500 euro.
L’importo di tale indennità non viene rivalutato durante il periodo di percezione.
Si rivolge:
- ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, autonomi,
- ai lavoratori iscritti alla gestione separata (escluse le casse previdenziali private)
che si trovino in una delle seguenti 4 condizioni:
- disoccupati che abbiano finito di percepire, da almeno tre mesi, la NASPI e abbiano 30 anni di contributi versati, inclusi i lavoratori con a contratto a termine, a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione abbiano svolto lavoro dipendente per almeno 18 mesi;
- lavoratori che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo o secondo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave, con 30 anni di contributi versati;
- invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, con 30 anni di contributi versati;
- lavoratori dipendenti con 36 anni di contributi versati, che abbiano svolto (da almeno sei anni in via continuativa (sino al 31.12.2017) oppure per chi accede dal 2018, con almeno sette anni di attività gravosa negli ultimi dieci), un lavoro pesante o gravoso tra quelli elencati nell’allegato alla legge di bilancio 2022, con l’eccezione, dal 2022 dei lavoratori edili e della ceramica, per i quali sono sufficienti 32 anni.
L’Ape sociale stata introdotta dalla legge di stabilità 2017 (Legge 232-2016) e poi prorogata di anno in anno fino alla recente legge di bilancio (Legge 234 2021), per cui la misura è ancora in vigore per tutto il 2022, per chi raggiungerà i requisiti previsti nel corso dell’anno.
Per ottenere l’indennità è necessario avere, al momento della richiesta, i seguenti requisiti:
- almeno 63 anni di età;
- anzianità contributiva come previsto per la propria categoria;
- non essere titolari di alcuna pensione diretta.
L’accesso al beneficio è inoltre subordinato alla cessazione di qualunque attività lavorativa anche autonoma, tranne che per redditi minimi.
L’indennità è corrisposta ogni mese per 12 mensilità nell’anno, fino all’età della pensione di vecchiaia (67 anni nel 2021).
L’indennità per l’APE sociale non è compatibile con:
- l’indennità di disoccupazione involontaria,
- l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
È compatibile con l’Assegno sociale, fino al limite di reddito previsto per l’accesso che per il 2020 è pari a 5.977,79 € come reddito individuale e 11.955,58 € come reddito coniugale.
È compatibile anche con lo svolgimento di attività lavorativa, ma solo se i relativi redditi non superano:
- 8.000 euro annui come dipendente o parasubordinato
- 4.800 euro annui come lavoratore autonomo.
Nella legge di bilancio per il 2022
- è stata eliminata la condizione del decorso del trimestre in stato di disoccupazione per coloro che accedono al beneficio in qualità di disoccupati;
- è stato introdotto un nuovo elenco delle professioni pesanti o gravose aventi diritto all’APE sociale;
- è stata prevista una riduzione a 32 anni del requisito contributivo minimo. per gli operai edili, come indicati nel CCNL imprese edili e affini, per i ceramisti (classificazione Istat 6.3.2.1.2) e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione Istat 7.1.3.3) .
Per accedere all’Ape sociale è possibile rivolgersi a Uniciv che darà indicazioni per presentare la domanda telematica.
Scrivere un messaggio alla Pagina Facebook di Uniciv – Unione invalidi civili indicando nome e cognome, la città di residenza e il numero di telefono, oppure, inviando una email a info@univic.it indicando nome e cognome, la città di residenza e il numero di telefono.