Il lavoro, normale percorso per il perseguimento della dignità umana talvolta può essere causa di una compromissione della qualità di vita e non di miglioramento. Ciò avviene nel caso in cui il lavoro ci si trovi dinanzi a una patologia da esso cagionata.
La malattia professionale insorge a causa dell’attività lavorativa in maniera progressiva e da una serie di atti ripetuti nel tempo.
La causa della malattia professionale agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo), questa la caratteristica indicata dall’Inail (Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro).
L’Inail dice anche che la causa deve essere diretta ed efficiente, cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente: le malattie devono essere contratte nell’esercizio e a causa delle lavorazioni rischiose.
Pur essendo ammesso il concorso di cause extraprofessionali è necessario che l’esercizio della lavorazione, così come lo svolgimento di particolari attività o il contatto con certi materiali (o altri fattori nocivi nell’ambiente in cui si svolge l’attività lavorativa), siano la causa in modo esclusivo o prevalente della malattia.
Le malattie professionali possono essere tabellate e non tabellate dall’Inail.
Le malattie tabellate sono indicate in tabelle;
ne è prevista una per l’industria e una per l’agricoltura e
non è richiedono che il lavoratore dimostri la causa professionale.
Le malattie non tabellate non sono racchiuse in tabelle e
prevedono che il lavoratore dimostri la causa professionale.
Il DM del 27/04/2004 ha raggruppato le malattie professionali in 3 categorie: origine lavorativa elevata, origine lavorativa di limitata probabilità e origine lavorativa possibile.
Il lavoratore che ha subito un danno biologico, ossia un danno alla sua integrità fisica e psichica, può chiedere e ottenere il riconoscimento d’invalidità.. Rientra nel danno biologico anche quello estetico e alla vita di relazione, sessuale ed esistenziale, così come specificato da diverse sentenze di Cassazione.
Se si intende valutare l’opportunità di fare domanda per ottenere il riconoscimento del danno biologico è possibile rivolgersi a Uniciv.
Scrivi un messaggio alla Pagina Facebook di Uniciv – Unione invalidi civili indicando nome e cognome, la città di residenza e il numero di telefono, oppure, inviando una email a info@univic.it indicando nome e cognome, la città di residenza e il numero di telefono.
Si può ricorrere a Uniciv anche in presenza di un giudizio negativo sul riconoscimento del danno biologico o pe richiedere l’aggravamento.