E’ di questi giorni la segnalazione giunta a Uniciv (Unione Invalidi Civili) da parte di numerose persone dislocate su tutto i territorio nazionale: tagliato e talvolta addirittura azzerato il reddito di cittadinanza a chi ha avuto un aumento della pensione di invalidità.
Ricordiamo l’istanza rivolta da Uniciv (Unione invalidi civili) al Ministro del lavoro e delle politiche sociali volta a chiedere la sospensione del provvedimento che inserisce l’incremento dell’assegno di invalidità sancito dalla Sentenza 152 /2020.ai fini del conteggio Isee.
La sentenza 152 del 2020 della Corte costituzionale aveva prodotto un aumento di tali pensioni (poco più di 291 euro al mese per il 2022), fino a un massimo di oltre 368 euro, a seconda dell’entità dei redditi conteggiati nell’ISEE, fino ad un azzeramento dell’aumento stesso al raggiungimento di un ISEE di 8.583,51 euro. La Circolare n. 107 dell’INPS aveva reso attuativo quanto disposto dalla Sentenza della Corte Costituzionale.
Uniciv auspica un tempestivo riesame della questione da parte della politica con uno strumento legislativo urgente volto a sanare una scelta ingiusta che colpisce persone già in gravi difficoltà di salute ed economiche.
La discriminazione in atto peraltro non considera he la Legge 89/2016 all’art. 2 dichiara espressamente che sono esclusi dal reddito disponibile i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità, laddove non rientranti nel reddito complessivo.