Atteso in Gazzetta ufficiale (per poi entrare in vigore), il Dlgs che recepisce la direttiva Ue 1158 del 2019 che sancisce che i datori di lavoro pubblici e privati, che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile, sono tenuti a dare priorità:
– alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità e
– alle lavoratrici e ai lavoratori con figli fino a 12 anni di età.
– alle richieste dei lavoratori che siano caregiver.
La lavoratrice o il lavoratore che richiede di fruire del lavoro agile non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. Qualunque misura adottata in violazione del precedente periodo è da considerarsi ritorsiva o discriminatoria e, pertanto, nulla.
Le nuove norme stabiliscono poi che il lavoratore dipendente, pubblico o privato, ha diritto a usufruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa, per assistere una persona con disabilità in situazione di gravità, che non sia ricoverata a tempo pieno, rispetto alla quale il lavoratore sia coniuge, parte di un’unione civile ai sensi dell’articolo 1, comma 20, della legge 20 maggio 2016, n. 76, convivente di fatto ai sensi dell’articolo 1, comma 36, della medesima legge, parente o affine entro il secondo grado.
Il Dlgs prevede anche interventi e iniziative di carattere informativo per la promozione e la conoscenza delle misure a sostegno dei genitori e dei prestatori di assistenza. L’Inps infatti attiverà attiverà specifici servizi digitali per l’informazione e l’accesso ai congedi e ai permessi disponibili per i lavoratori che hanno responsabilità di cura. Per restare informati seguire le informazioni riportate in questo sito e nei canali social
Facebook www.facebook.com/AssociazioneUniciv
Instagram www.instagram.com/unicivunioneinvalidicivili/
“Prendere in seria considerazione la possibilità di conciliare i tempi della vita lavorativa e quelli dedicati alla vita familiare per tutti i lavoratori che abbiano compiti di cura in qualità di genitori e/o di prestatori di assistenza, rappresenta una sfida per la società e i governi contemporanei”, Dice Giusi Pintori, project manager di UNICIV, Unione Invalidi Civili. “Oggi più che mai è prioritaria una più equanime condivisione delle responsabilità tra uomini e donne per promuovere una reale e tangibile parità di genere sia in ambito lavorativo che in ambito familiare. Inoltre, il tempo dedicato alla cura dei propri cari dovrebbe essere contabilizzato nel calcolo di pensione di vecchiaia per aumentarne l’importo”.
“Si dovrebbero prevedere anche percorsi volti al riconoscimento delle competenze acquisite durante lo svolgimento del lavoro familiare che dovrebbero essere convalidate per facilitare il ritorno al mercato del lavoro del retribuito”, conclude la Pintori.