E’ ormai esperienza di tutti che i soldi non abbiano più lo stesso valore.
Il dato registrato dall’Istat indica infatti che i prezzi dei
beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +8,2% a +9,1%,
quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4% a +8,7%.
Sarebbe auspicabile un aumento delle pensioni di invalidità nel 2023.
L’aumento delle pensioni del prossimo anno è legato all’inflazione e all’aumento generalizzato dei prezzi. La rivalutazione degli assegni, infatti, si basa sul tasso di inflazione dell’anno precedente: per gli importi del 2023 si baserà sull’inflazione del 2022, alta a causa degli strascichi dell’emergenza coronavirus e soprattutto della guerra in Ucraina.
Con l’adeguamento al costo della vita (cioè al tasso di inflazione), gli assegni delle pensioni subirebbero dei rialzi. Questo dato che è riportato come positivo in realtà risulterà comunque insoddisfacente.
La verità di cui poco si parla è che gli importi delle pensioni di invalidità sono troppo bassi e inadeguati a coprire i costi che comporta vivere con una patologia invalidante.
Con 295 euro al mese non si vive, almeno questo è facile da capire.
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