In Italia circa 2 milioni di persone sono affette da lesioni cutanee di varia eziologia (3% della popolazione). E’ per loro che UNICIV parteciperà nella persona di Giusi Pintori, (project manager e già paziente ed esperta rappresentante dei pazienti con idrosadenite suppurativa) al Congresso Congresso Nazionale Wulnotech “Ingegneria tissutale, innovazioni tecnologiche e digitalizzazione nei processi di cura delle lesioni cutanee e della fragilità”, che si terrà a Roma dal 13 al 15 ottobre 2022.
“Siamo lieti dell’invito di cui ringraziamo la Presidente, Dott.ssa Sonia Silvestrini”, ha dichiarato la Pintori. ” Sono noti i passi avanti compiuti dalla scienza per le persone con delle lesioni della cute invalidanti, ma è necessario un forte impegno delle istituzioni. Molti ancora i bisogni disattesi. Non si può si demandare alla sola comunità scientifica un impegno che conduca al miglioramento della qualità di vita delle persone, alla loro assistenza, a soddisfacenti pratiche previdenziali. L’impegno di tutti gli stakeholder è la buona pratica da mettere in atto per raggiungere obiettivi di civiltà”.
IL 15/25% della popolazione ultra 85enne è affetto da un’ulcera ed il 60% delle ulcere agli arti inferioriinsorge dopo i 50 anni. Si stimano in 460.000 le giornate di lavoro perse dai pazienti e dai loro famigliariper ricorrere alle cure e 900 milioni di Euro è la spesa che grava sul SSN (Servizio Sanitario Nazionale). I nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) non sono ancora stati applicati a tutte le regioni italiane, pertanto molti utenti che hanno diritto a ricevere le prestazioni del SSN, sono costretti a rivolgersi a specialisti privati e ad acquistare direttamente sia i prodotti necessari che i dispositivi medici necessari per le proprie cure.
Ogni anno sono sottoposti ad amputazione 7.000 pazienti italiani ed il 40% va incontro ad amputazione dell’arto inferiore colpito e se guardiamo i dati pubblicati dalla World Diabetes Federation riferiti al 2017, i risultati sono allarmanti: nel mondo ci sono 425 milioni persone che vivono con il diabete (1 adulto su 11) e 212 milioni (1 adulto su 2) che non sanno di averlo. Se guardiamo nel particolare il nostro Paese, la situazione è meno rosea di quanto si pensi, infatti da una stima fatta nel 2016 dall’ISTAT(Istituto Nazionale di Statistica), risulta che sono affette da diabete circa 3.200.000 persone, ossia il il 5,3% dell’intera popolazione ed il 3% dei cittadini tra 35 e i 69 anni non sa di averlo.
OBIETTIVI DELLA MANIFESTAZIONE
L’incontro di studio nasce dall’esigenza di trovare soluzioni terapeutiche che, avvalendosi delle tecnologie attuali , possano essere applicate ed utilizzate con efficacia nel trattamento delle lesioni cutanee di ogni genere e complessità. Si tratterà quindi di valutare e discutere:
a) Il paziente nella sua “globalità – approccio” multidisciplinare. La sola terapia “topica” delle lesioni cutanee, ovvero la ‘medicazione’, non è più risolutiva, in quanto condizionata da plurifattori; la presa in carico del paziente è oggi multidisciplinare e si rende quindi necessaria, da parte delle figure professionali specialistiche coinvolte, di una valutazione a 360°.Deve essere accertato se il soggetto è collaborante, se sono presenti comorbidità (in particolare nei pazienti anziani) , la capacità cognitiva, visiva e articolare, la presenza o meno di alterazioni della cute e degli annessi cutanei, lo stato della cura della persona e delle sue condizioni igieniche, il grado di autosufficienza, la presenza di familiari e/o caregiver che lo assistano.
b) Il corretto piano assistenziale. Dalla valutazione del paziente, compiuta all’ingresso e/o alla presa in carico ed aggiornatadurante la degenza, nasce il piano assistenziale/d’intervento, inteso come l’insieme delle prestazioni che vengono realizzate. Nel piano occorrerà calibrare gli interventi affinchè siano conformi ai valori ed allo stile di vita della persona e dei suoi familiari. Il medico di medicina di base resta comunque fondamentale per risolvere ogni dubbio, incertezza, riguardo la clinica e il follow-up.
c) Le soluzioni dell’informatica. Il D.P.C.M. n° 178 del 2015, a partire dal 19 maggio 2020, pone l’attenzione sul ‘Fascicolo SanitarioElettronico (FSE)’, uno strumento nel quale il cittadino ha riassunta tutta la sua storia sanitaria chepuò essere condivisibile con i professionisti della salute, per un servizio sanitario più efficace, coninterventi mirati. La telemedicina e la teleassistenza consentono il monitoraggio dello stato di salutea distanza e, mediante la teleassistenza, si possono utilizzare applicazioni informatiche dedicate per somministrare questionari, condividere immagini o video tutorial.
d) Il problema del dolore nelle lesioni cutanee. La legislazione italiana (Legge n. 38/2010, art. 7) chiede di registrare nella documentazione sanitaria, con apposite scale visivo/analogiche di valutazione (tipo VAS), le caratteristiche del dolore, la sua evoluzione, la tecnica antalgica ed i farmaci utilizzati, i relativi dosaggi ed il risultato conseguito. Si tratta di un aspetto talvolta disatteso che riveste invece grande importanza sia dal punto di vista terapeutico che nella vita del paziente.