Non trascurare di chiedere l’invalidità civile anche se ritieni di non avere diritto a un alto grado di invalidità. Rivolgiti a info@uniciv.it
I cittadini con una invalidità civile al 46% hanno diritto a diversi riconoscimenti.
- riconoscimento di protesi e ausili necessari alla cura o al trattamento della patologia inserita nel verbale di accertamento redatto dalla commissione medica;
- iscrizione agli uffici del lavoro e al collocamento mirato così come stabilito dalla legge 69 del 1999: i cittadini con questo grado di invalidità rientrano nelle categorie protette. Nei prossimi paragrafi capiremo in dettaglio di chi si tratta e quali sono i vantaggi previsti dalla legge. Le persone invalide sono inserite nelle quote di riserva, posti dell’organico aziendale riservati ai lavoratori disabili o destinatari di particolari tutele.
Nelle categorie protette, che hanno perciò diritto a delle particolari forme di tutela sul posto di lavoro, rientrano:
- persone con minorazioni psichiche, fisiche e sensoriali o portatrici di handicap intellettivo, che causino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
- persone con una percentuale di invalidità superiore al 33% e che sono invalide del lavoro;
- persone non vedenti o sordomute;
- persone che siano invalide civili di guerra, invalide di guerra e invalide per servizio;
- vittime del terrorismo, coniugi e orfani di persone morte sul lavoro, in servizio o in guerra, o persone che hanno visto aggravarsi le proprie condizioni di salute per queste cause.
Nel prossimo paragrafo vedremo quali sono le misure di collocamento mirato e di sostegno che dovrebbero agevolare l’inserimento al lavoro delle categorie di persone appena citate.
Il datore di lavoro e gli enti pubblici hanno l’obbligo di assumere persone inserite nelle categorie protette in questa misura:
- il 7% dei lavoratori occupati in aziende che impiegano più di 50 dipendenti;
- due lavoratori per aziende che impiegato tra 36 e 50 dipendenti;
- un lavoratore per aziende che impiegano tra 15 e 35 dipendenti.
La chiamata dell’azienda può essere nominale o numerica. I profili da impiegare vengono selezionati dalle liste in possesso ai Centri per l’impiego e dove le persone con disabilità devono iscriversi.
Le aziende hanno la possibilità di conteggiare, nella quota di riserva, i lavoratori che diventano disabili dopo l’assunzione o quelli disabili assunti non con il collocamento mirato. In questi casi è necessario che sia riscontrata una riduzione della capacità lavorativa superiore al 60%, al 45% se disabili psichici o al 33% se invalidi del lavoro.