Dal primo marzo sarà in pagamento l’Assegno Unico Universale (AUU) per i figli a carico dei genitori che ne hanno fatto richiesta nel periodo dal gennaio 2022 a tutto febbraio 2023.
Pertanto, c’è da affrettarsi a richiederlo, per chi ancora non l’avesse fatto.
Coloro che invece hanno già presentato domanda resta l’obbligo di presentare il modello ISEE per il 2023 per poter beneficiare dell’importo corretto rispetto alla propria condizione reddituale. Come già accaduto nel 2022, i cittadini/e avranno tempo fino al 30/06/2023 per ricevere gli importi arretrati e adeguati al valore del proprio modello ISEE. Diversamente, l’importo riconosciuto sarà quello determinato secondo gli importi minimi previsti dalla normativa.
Solo per gennaio e febbraio 2023, l’importo dell’AUU sarà erogato sulla base dell’ISEE in corso di validità al 31/12/2022.
Per i mesi successivi è necessario che entro il 28 febbraio 2023 la domanda di AU all’INPS sia aggiornata nel caso in cui siano intervenute delle variazioni, quali:
- la nascita di figli;
- la variazione o l’inserimento della disabilità del figlio o della dichiarazione di frequenza scolastica/corso di formazione (obbligatoria per i figli tra i 18 e i21 anni);
- modifiche su separazione/coniugio dei genitori;
- il mutamento della ripartizione dell’assegno in base ad un apposito provvedimento del Giudice o in base ad un nuovo accordo dei genitori;
- la variazione della modalità di pagamento prescelta.
Potranno invece presentare la domanda coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico e quanti avevano trasmesso una domanda che non è stata accolta o che non è più attiva. Per le domande presentate entro il 30 giugno 2023, l’Assegno unico è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno.
La Legge di bilancio del Governo Meloni ha stabilito un aumento del 50% dell’importo dell’Assegno unico per ciascun figlio di età inferiore ad un anno, oppure di età inferiore a tre anni nel caso in cui l‘Isee del nucleo familiare sia inferiore o pari a 40.000 euro e vi siano almeno tre figli. Anche la maggiorazione per i nuclei con quattro o più figli viene incrementata del cinquanta per cento e sale a 150 euro. Questi aumenti saranno riconosciuti a partire dalla mensilità pagata a febbraio, con cui verrà corrisposto anche l’arretrato di gennaio.
Da oggi sia gli importi pagati alle famiglie che le soglie Isee terranno conto anche della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita.