L’attesa di risposte per l’attuazione della Legge delega per le disabilità, ha ottenuto la risposta del Ministro per la disabilità Alessandra Locatelli, la quale nel corso di una audizione in commissione Sanità e Lavoro ha specificato che avverrà attraverso l’adozione di cinque decreti legislativi ai quali governo sta lavorando.
Tre di questi, già stati trasmessi alle altre amministrazioni statali coinvolte, arriveranno per primi all’esame delle commissioni, e che riguardano:
– l’istituzione del garante sui diritti delle persone con disabilità
– Il tavolo istituzionale per la determinazione dei LEPS
– La riqualificazione dei servizi pubblici per l’inclusione e l’accessibilità.
Gli altri due schemi di decreto sono quelli “maggiormente rappresentativi del cambio di prospettiva” che il Governo intende dare in questo settore, e riguarderanno;
-l‘accertamento della condizione di disabilità e la revisione dei processi valutativi di base della disabilità
– la valutazione multidimensionale della disabilità e la realizzazione del progetto di vita individuale, personale e partecipato.
Nell’ambito della riforma che si realizzerà assisteremo (finalmente) a un sostanziale cambiamento sull’accertamento della condizione di disabilità, che andrà a supererà l’attuale sistema che basa il riconoscimento di una percentuale di invalidità che riguarderà le tabelle .
Il Ministro Locatelli ha spiegato che l’obiettivo è quello di spostare l’attenzione e l’oggetto stesso della procedura di accertamento dalle tabelle all’aspetto funzionale della persona.
L’Italia adotterà la Classificazione internazionale del funzionamento (ICF), Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, in inglese nota come International Classification of Functioning, Disability and Health, e rappresenta una revisione della Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Disabilità e degli Handicap (ICIDH),. Adottando l’ICF infatti si sottoscrive una visione inclusiva, umanistica, equa di salute. Si accetta il diritto delle persone con disabilità ad essere parte naturale della società stessa.
Accettare la filosofia dell’ICF vuol dire considerare la disabilità
un problema che non riguarda i singoli cittadini che ne sono colpiti e le loro famiglie ma, piuttosto, un impegno di tutta la comunità, e delle istituzioni innanzitutto, che richiede uno sforzo e una collaborazione multisettoriale integrata. Un approccio nel quale gioca un ruolo strategico la stretta collaborazione tra i diversi livelli di responsabilità istituzionale (sussidiarietà verticale) e tra le istituzioni, le associazioni e il privato sociale (sussidiarietà orizzontale)
verrà introdotta una definizione di “profilo di funzionamento” rispondente all’ICF stessa e alle disposizioni della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
In contemporanea, un altro importante obiettivo del decreto sarà quello di semplificare gli aspetti più burocratici legati al riconoscimento delle condizioni legate alla disabilità, riunificando le procedure di accertamento dell’invalidità civile, di sordità, cecità civile, sordocecità, e della Legge 104.
In merito ai care giver la Locatelli ha chiarito che: “La definizione che oggi abbiamo sul piano normativo non basta e serve a poco se non è accompagnata da un sistema integrato di tutele e forme di sostegno. Presto istituirò un tavolo di ragionamento per definire alcuni aspetti che riguardano il riconoscimento di tutele e percorsi di sostegno per le persone che amano e che curano”, ha affermato Locatelli.
“È un tema che mi sta particolarmente a cuore e per il quale dobbiamo anche una risposta all’Onu, rispetto al percorso di aggiornamento della nostra legislazione in merito. Credo comunque che il riconoscimento di tutele e percorsi di sostegno per i caregiver familiari debba provenire da una presa di coscienza, prima ancora che dalle considerazioni svolte dal Comitato ONU”, ha concluso.