Il rimborso IRPEF emerso a seguito della presentazione del modello 730 arriva generalmente con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione, ossia il calcolo del credito spettante o del debito d’imposta dovuto.
È più lunga l’attesa per i pensionati: le operazioni di conguaglio sono effettuate dal secondo mese successivo all’invio.
I tempi da tenere a mente sono stabiliti dall’arti 16-bis del decreto fiscale n° 124/2029 il quale fissa al 31 maggio la prima scadenza da monitorare.
Nello specifico, entro il 15 giugno che i datori di lavoro riceveranno i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730 presentati entro il termine del 31 maggio. Una tempistica che consente quindi di erogare il rimborso già nella busta paga nel mese di luglio.
L’attesa è più lunga nel caso in cui la trasmissione si avvenuta dopo il 31 maggio.
Il prospetto di liquidazione che consente di gestire le operazioni conseguenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi è messo a disposizione del sostituto d’imposta entro le seguenti date:
- 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.
Da maggio e fino al mese di settembre i datori di lavoro sono quindi chiamati a gestire in busta paga gli accrediti e gli addebiti IRPEF dei propri dipendenti. Stessa cosa anche per gli enti pensionistici, per i quali però le operazioni di conguaglio partono dal mese di agosto.
Scadenza per l’elaborazione del prospetto di liquidazione | Presentazione del modello 730/2023 |
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15 giugno | entro il 31 maggio |
29 giugno | dal 1° al 20 giugno |
23 luglio | dal 21 giugno al 15 luglio |
15 settembre | dal 16 luglio al 31 agosto |
30 settembre | dal 1° al 30 settembre |
L’importo del credito emerso dal prospetto di liquidazione è quindi erogato dal datore di lavoro con la prima retribuzione utile, e dall’ente pensionistico entro il secondo mese successivo.
Non sempre le operazioni di conguaglio a credito avvengono velocemente. Ci sono infatti specifiche fattispecie per le quali i tempi si allungano, e riguardano i casi in cui vengono effettuati controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ogni anno vengono stabiliti i cosiddetti elementi di incoerenza, ossia situazioni anomale che richiedono verifiche più approfondite.
Si tratta ad esempio dei casi in cui il modello 730 precompilato viene modificato per importi rilevanti rispetto agli anni passati o, ad esempio, se si modificano le informazioni predisposte attingendo dai dati della Certificazione Unica.
Controlli approfonditi anche per i rimborsi IRPEF di importo superiore a 4.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha quattro mesi di tempo per i controlli preventivi e i tempi per l’accredito del rimborso IRPEF si allungano notevolmente. Si potrà attendere anche fino a sei mesi dopo la scadenza del 30 settembre, termine di invio del modello 730/2023.