Ecco la manovra di governo sul servizio sanitario in relazione alle condizioni previste per alcuni cittadini extracomunitari.
Servizio sanitario a pagamento
Alcuni cittadini extracomunitari, con residenza in Italia, potranno continuare a usufruire dei benefici della copertura sanitaria a patto di versare un “contributo”. È prevista una quota di 2mila euro annui. Ci si riferisce in particolare ai “residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’unione europea”. Anche loro potranno iscriversi regolarmente negli elenchi degli aventi diritto al servizio sanitario nazionale, a patto però di “versare un contributo di 2mila euro annui.
L’aumento del contributo previsto dalla nuova legge di bilancio va ad aggiornare una normativa del 1998. Il riferimento va agli stranieri che soggiornano in Italia regolarmente, per un periodo di tempo superiore a tre mesi. Nel loro caso non c’è obbligo di iscrizione ma sono tenuti ad assicurarsi contro malattie, infortuni e non solo, via privata o attraverso iscrizione volontaria al servizio sanitario nazionale.
Nel primo caso si fa ovviamente riferimento al mercato attuale, con le sue offerte e normative. Nel secondo, invece, è ora ben chiara la tariffazione annuale, pari a ben 2mila euro.
Nell’elenco dei soggetti considerati ci sono anche:
- personale religioso;
- personale diplomatico;
- personale consolare delle Rappresentanze estere;
- dipendenti stranieri di organizzazioni internazionali;
- stranieri che prendono parte a programmi di volontariato;
- genitori ultra 65enni giunti in Italia per ricongiungimento familiare.
Come detto, per i residenti stranieri in Italia con permesso di soggiorno per motivi di studio, è previsto uno sconto. Questo rappresenta però comunque un enorme aumento rispetto alle precedenti imposizioni. Il contributo per il sistema sanitario nazionale passa infatti dagli attuali 149 euro a 700 euro. Per i cittadini alla pari, invece, il contributo passa da 219 a 1200 euro.
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