Inversione di marcia: i Btp e libretti di risparmio postale, fino a un valore complessivo di 50.000 euro, devono essere inclusi nel calcolo dell’Isee.
A chiarirlo è l’Inps attraverso una circolare. Pertanto, tutti coloro che hanno fatto richiesta dell’Assegno di inclusione (che ricordiamo sostituisce il Reddito di cittadinanza) e hanno già presentato il nuovo modello senza inserire i titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, hanno sbagliato.
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La nuova procedura non risultava aggiornata dall’Inps che effettua i controlli e il calcolo dell’Isee, con la conseguenza che le attestazioni di questi giorni potevano riportare il valore del patrimonio mobiliare considerando o meno la franchigia prevista.
Chi ha acquistato i titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.) e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (i prodotti di raccolta del risparmio postale), pensando di poter aspirare comunque ad ottenere bonus, come l’asilo nido, la retta dell’università, la carta acquisti per la spesa, il bonus sociale luce e gas per le bollette e il neo Assegno di inclusione si ritrova invece con un ISEE alto e a perdere i requisiti per potervi accedere.
Non è cambiata, quindi, la disciplina Isee relativa al patrimonio mobiliare, con la conseguenza che nelle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) presentate a partire da gennaio 2024 permane l’obbligo di indicare tutti i rapporti finanziari declinati all’articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 e posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti appartenenti al nucleo familiare”.