Oltre il 35% dei bambini e dei ragazzi con disabilità ha subito almeno un episodio di violenza di tipo fisico, emotivo, sessuale, psicologica o verbale da quando utilizza i social, i servizi di messaggistica o i giochi online. Nel mirino soprattutto chi è affetto da disturbi mentali (39%) e difficoltà cognitive (31%). Limitazioni fisiche e malattie croniche invece rappresentano il 30% del campione dei soggetti che vengono aggrediti su Internet”. E’ quanto emerso da un’indagine condotta online su un campione ragazzi d’età compresa tra gli 8 e i 17 anni dall’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche e cyberbullismo (Di.Te).
Cos’è il cyberbullismo?
Il cyberbullismo è il bullismo con l’uso delle tecnologie digitali. Può avvenire su social media, piattaforme di messaggistica, piattaforme di gioco e telefoni cellulari. È un comportamento ripetuto, volto a spaventare, far arrabbiare o far vergognare coloro che sono presi di mira. Esempi inclusi:
- diffondere bugie o pubblicare foto o video imbarazzanti di qualcuno sui social media;
- inviare messaggi, immagini o video offensivi, offensivi o minacciosi tramite piattaforme di messaggistica;
- impersonare qualcuno e inviare messaggi meschini ad altri per loro conto o tramite account falsi.
Il bullismo faccia a faccia e il cyberbullismo possono spesso verificarsi uno accanto all’altro. Ma il cyberbullismo lascia un’impronta digitale, un record che può rivelarsi utile e fornire prove per aiutare a fermare l’abuso.
L’indagine è stata presentata a Roma nell’ambito dell’evento ‘Salute è cultura’ con il Premio PreSa 2022 dedicato alla prevenzione e all’innovazione culturale per il superamento delle disabilità. Un’iniziativa promossa da PreSa-Prevenzione Salute e dalla Fondazione Mesit. Il Premio PreSa 2022 è stato assegnato all’attore e regista Paolo Ruffini, al campione paralimpico Matteo Parenzan, alla giornalista Fiamma Satta, insieme ad altri testimonial e associazioni. L’evento si è aperto con i saluti del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“La tecnologia – – ha cambiato la nostra vita in meglio da molti punti di vista, inclusi i progressi della medicina con un indiscutibile vantaggio per la qualità di vita dei pazienti. Abbiamo opportunità prima impensabili, ma questi progressi devono essere accompagnati da un cambio di paradigma, da una vera e propria rivoluzione culturale che passi da percorsi formativi e da un approccio più consapevole alla tecnologia soprattutto per le fasce più fragili e a rischio della popolazione a partire da minori e disabili”. E ha aggiunto: “Da medico voglio poi sottolineare che vi sono ancora troppe disparità geografiche nell’accesso all’innovazione terapeutica, con un gap inaccettabile legato alla logica di contrattazione dei diversi servizi sanitari regionali. Un puzzle disomogeneo che di fatto mina il diritto alla salute. Per questo è essenziale avviare un’importante riforma del sistema sanitario e investire maggiori risorse per la sanità pubblica e le cure innovative”.
“Dilagano abusi e dipendenze web: non basta condannare, serve formazione obbligatoria a scuola – ha chiarito lo psicologo Giuseppe Lavenia, presidente Di.Te. L’indagine dimostra ancora una volta che il web non è un posto per bambini e che bisogna attivare un ‘patentino digitale’, previa formazione, per creare consapevolezza in bambini e genitori prima dell’acquisto dello smartphone. E” necessario portare in aula l’educazione alla salute e alla prevenzione, informando anche sui pericoli e le opportunità del web. Deve essere materia obbligatoria e con pari dignità delle altre”, ha proposto.
I riconoscimenti per l’impegno in favore di inclusione e superamento stigma disabilità sono stati assegnati dunque all’attore e regista Paolo Ruffini, per “l’attività culturale a favore dell’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità”; al campione paralimpico di tennis-tavolo Matteo Parenzan, per “l’esempio di perseveranza nel raggiungimento di un primato sportivo internazionale”; alla conduttrice e scrittrice Fiamma Satta, per “il suo lavoro a favore del riconoscimento, dell’integrazione e dell’autonomia delle persone con disabilità”; a Margarita Campanelli, laureata in Scienze pedagogiche, “dimostrando che la sindrome di Down non limita le possibilità di chi ne è affetto”; alla cartoonist Sally Galotti, per “l’attività creativa e la ricerca scientifica che hanno contribuito a rendere gli ambienti sanitari più attenti al benessere emotivo del paziente”; alle associazioni A.g.d. Italia (Coordinamento associazioni italiane giovani con diabete), Di.Te. e Uild (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).
Cosa fare e chi chiamare dinanzi ad episodi di cyberbullismo?
La Linea di Ascolto 1.96.96, per bambini, adolescenti e adulti, è un servizio gratuito e accoglie le richieste di aiuto provenienti dal territorio nazionale h24, 7 giorni su 7. Nello specifico offre:
- ascolto, supporto aiuto concreto a bambini e adolescenti fino ai 18 anni di età, in merito a tutte le problematiche e bisogni che li riguardano, sia in riferimento a situazioni di disagio che di emergenza;
- consulenza e supporto alle famiglie e agli adulti che a vario titolo desiderano confrontarsi in merito alle problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza.
In seguito, se vuoi, invia una email a info@uniciv.it per spiegare cosa è successo.