Il ricorso nei confronti dell’ INPS è una procedura autorizzata dalla Legge che potrà essere perseguita in caso di riscontro di illeciti a seguito dell’operato dell’INPS. Spesso, infatti, l‘Ente Nazionale della Previdenza Sociale non sembra accettare alcune domande che, invece, sono in possesso di tutti i requisiti per poter essere accolte.
Una di quelle bocciate risulta essere l‘assegno ordinario di invalidità. Ovviamente non si tratta dell’unica procedura in quanto, molto spesso, vengono respinte anche tutte quelle pratiche che hanno a che fare ad esempio con la Naspi. In sostanza, si potrà sottoporre la pratica ad una seconda valutazione in quanto, spesso, durante il primo esame sfuggono particolari di grande importanza.
Si tratta di un passo molto importante da fare, in quanto serve per annullare una vecchia domanda, per correggere un provvedimento oppure per opporsi ad un pagamento sollecitato. La procedura si applica ai diversi ambiti, fra cui ad esempio il settore della anzianità, dell’invalidità ma anche dell’assicurazione sociale e dei lavoratori autonomi.
Per poter beneficiare di questa pratica è necessario seguire una procedura ben delineata dalla Legge. Per presentare ricorso all’INPS sarà quindi necessario rivalutare la prima decisione presa dall’ente nazionale e capire il motivo per cui questa non è stata accettata.
Al momento questo tipo di pratica può essere aperta solo online e per farlo è possibile rivolgersi a info@uniciv.it
Questa procedura può essere effettuata anche dalle persone con invalidità Nella maggior parte dei casi si potrà ottenere una risposta entro 90 giorni dalla presentazione della domanda anche se, in alcuni casi, il tutto si verifica in meno di 30.
Gli utenti hanno quindi parlato di come, molto spesso, procedure come la NASPI vengano bloccate in quanto i funzionari non esaminano con cura i motivi per cui un dipendente è stato licenziato oppure si è dimesso
Gravi problematiche si sono presentate anche nel settore dell’invalidità. Può capitare che molte di queste domande vengano respinte, anche se in possesso dei giusti requisiti
Le persone con invalidità possono sempre cercare di far valere i loro diritti qualora questa venisse rigettata. La legge ha infatti stabilito che laddove l’INPS non accettasse questo provvedimento, la famiglia dovrebbe ricevere anche tutto il periodo degli arretrati in cui non ha potuto beneficiare della sovvenzione.